"Tratto dall'intervista fatta in data 12/11/2015 per Anziani e Società"
LA NOSTRA STORIA
Ivonne Tordini
Trevigiana nata a Bologna nel 1941. Per 40 anni dipendente dalla Provincia di Treviso, dove ha coperto incarichi vari, fra i quali Capo di Gabinetto del Presidente. Tra il 1985 ed i 1992 è stata consigliere comunale e assessore del comune di Treviso. In Ancescao da circa 12 anni, è stata comunque coinvolta nel GAT (Gruppo Anziani Treviso) fin dai primi passi dell'Associazione, il cui motore propulsivo era il padre Raffaello. Dal giugno 2005 è Presidente del GAT - Raffaello Tordini e Presidente del coordinamento provinciale di Treviso. In occasione dell’Assemblea Nazionale di San Marino - Ottobre 2016 è entrata a far parte del Consiglio Nazionale |
Il Centro
Lo statuto del GAT è stato registrato nel febbraio 1984, Ha sede, in comodato d’uso dal Comune, in un prefabbricato al limite di un quartiere di edilizia economica popolare -San liberale- costruito negli anni’70 a nord della città con molti spazi verdi , ma ancor oggi senza negozi, senza una piazza e senza centri di aggregazione se non quelli della parrocchia.
All’inizio il GAT occupava una sola stanza dell’attuale prefabbricato (250MQ) , che era sede di circoscrizione di conseguenza la disponibilità dei locali all’associazione “dei vecchi”, era frutto di una battaglia politica.
La chiusura delle circoscrizioni ha favorito l’assegnazione di un’altra stanza a cui si sono aggiunti due uffici, due prefabbricati e un gazebo acquistati dal GAT che servivano a rendere più piacevole il trascorrere dei pomeriggi estivi.
Il presidente Fondatore, RAFFAELLO TORDINI ha iniziato a interessarsi agli anziani, l’indomani della pensione mettendosi a disposizione di una assistente sociale che gli aveva chiesto di compilare la denuncia dei redditi di alcuni anziani.
Le attività dell’associazione di oggi non sono dissimili da quelle del passato: visite guidate, mercoledì culturali, gioco delle carte, attività motorie,soggiorni climatici, banchetti di beneficienza , ecc, ma non c’è di allora lo slancio, l’entusiasmo e la propensione a essere sempre iniziatori e attori di volontariato solidale , impegnato o libero, esprimendo se stessi. Non c’è il desiderio di , vivere la comunità di origine, nel proprio ambiente, nel quartiere , in città per una vera vita di relazione continua con tutte le persone abituali da reincontrare e quelle nuove da conoscere.
E non c’è più la sicurezza economica dei pensionati degli anni ’80.
Lo statuto del GAT è stato registrato nel febbraio 1984, Ha sede, in comodato d’uso dal Comune, in un prefabbricato al limite di un quartiere di edilizia economica popolare -San liberale- costruito negli anni’70 a nord della città con molti spazi verdi , ma ancor oggi senza negozi, senza una piazza e senza centri di aggregazione se non quelli della parrocchia.
All’inizio il GAT occupava una sola stanza dell’attuale prefabbricato (250MQ) , che era sede di circoscrizione di conseguenza la disponibilità dei locali all’associazione “dei vecchi”, era frutto di una battaglia politica.
La chiusura delle circoscrizioni ha favorito l’assegnazione di un’altra stanza a cui si sono aggiunti due uffici, due prefabbricati e un gazebo acquistati dal GAT che servivano a rendere più piacevole il trascorrere dei pomeriggi estivi.
Il presidente Fondatore, RAFFAELLO TORDINI ha iniziato a interessarsi agli anziani, l’indomani della pensione mettendosi a disposizione di una assistente sociale che gli aveva chiesto di compilare la denuncia dei redditi di alcuni anziani.
Le attività dell’associazione di oggi non sono dissimili da quelle del passato: visite guidate, mercoledì culturali, gioco delle carte, attività motorie,soggiorni climatici, banchetti di beneficienza , ecc, ma non c’è di allora lo slancio, l’entusiasmo e la propensione a essere sempre iniziatori e attori di volontariato solidale , impegnato o libero, esprimendo se stessi. Non c’è il desiderio di , vivere la comunità di origine, nel proprio ambiente, nel quartiere , in città per una vera vita di relazione continua con tutte le persone abituali da reincontrare e quelle nuove da conoscere.
E non c’è più la sicurezza economica dei pensionati degli anni ’80.
Possiamo delineare con poche parole l’origine di Ancescao nel Trevigiano?
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L’entrata” se così si può chiamare della nostra associazione nel trevigiano non fu facile perché veniva considerata e lo è ancora, un’associazione di “sinistra”, ma l’interesse di mio padre per i centri sociali che aveva conosciuto a Bologna, in modo particolare quello del Villaggio Barca e il gusto di mettersi a disposizione degli altri superò le barriere ideologiche.
Iniziò nel 1983 la ricerca dei centri e dei responsabili sino ad arrivare a Ferrara dove conobbe e apprezzò Angelo Sgarbi con il quale iniziò a costruire la mappa dei primi centri. Di quella collaborazione ricordo i numerosi gemellaggi, lo scambio di visite, i rapporti di amicizia di cui alcuni tuttora esistenti, le vacanze organizzate assieme a centri di Bologna a Diamante in Calabria che continua ad essere dopo 25 anni la meta preferita da un gruppo di soci storici. (N.B. su questo argomento mi sembra che qualcuno abbia già scritto qualcosa. Se ricordo bene, dovresti indicarmi quando lo abbiamo pubblicato e me lo prendo di lì. Se non c’è niente, puoi scrivere qualche cosa adesso.) |
Puoi farmi una valutazione del tuo lavoro con gli anziani della tua zona
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Oggi il GAT ha 469 iscritti di cui il 66% donne ; se li distribuiamo per classi di età- i maschi e femmine -sono il 34%, ha meno di 70 anni, il 39% è compreso tra 70 e 80 anni e i rimanenti 216, quasi la metà degli iscritti ha già superato gli 80 anni.
Il lavoro che si cerca di realizzare parte dal rapporto quasi quotidiano tra il gruppo che ha la responsabilità e i soci ai quali vengono proposte moltissime iniziative .Oggi l’utilizzo della posta elettronica facilità la comunicazione mensile delle attività in programma soddisfa echi ha la responsabilità dell’organizzazione e chi vi partecipa. La suddivisione del lavoro per interesse e per competenza tra i componenti del Direttivo e di altri volontari soddisfa e gratifica i responsabili dei “settori” cultura , segreteria, manutenzione dei locali, ecc. Dare un voto al nostro lavoro non ha senso. Del GAT “si dice” che propone tante attività e se il rinnovo spontaneo nei primi due mesi dell’adesione annuale all’Associazione è una misura, siamo soddisfatti. La ristrettezza dei locali limita i rapporti e i progetti intergenerazionali , la mancanza di spazi per ballare, per offrire ai giovani la possibilità di realizzare spettacoli teatrali , ai gruppi musicali ad esibirsi e non solo di limitarsi a fare le prove settimanali. Il tempo che dedico all’associazione assieme agli altri non è poco, il bilancio è positivo se viene esaminato tradizionalmente, meno se mi chiedo perché non riesco a coinvolgere altre associazioni e altre realtà. Forse non è più sufficiente la disponibilità, l’ascolto l’organizzazione di soggiorni, ma occorre esprimere se stessi , reinventare i rapporti di solidarietà personale e familiare e inserirsi nella realtà di cui l’anziano è soggetto vivo e il Centro il collegamento, il trait d’union.. (N.B. Non voglio una valutazione del tuo lavoro, che in questo contesto non avrebbe senso, ma una valutazione del lavoro fatto con gli anziani: risultati, impegno, soddisfazioni, delusioni.) |
Nei Centri del Trevigiano come è il rapporto intergenerazionale?
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Trovi “giovani “ in quei centri dove è possibile ballare, far parte di un coro, di un gruppo teatrale, ecc, Dove è possibile organizzare dei pranzi veloci in sostituzione della pizzeria, dove è possibile trascorrere alcune ore assieme, magari parlando dell’educazione de i figli giocare a carte.
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Ci sono, a tuo parere, prospettive di sviluppo dei Centri sociali e più in generale della Promozione sociale in questa zona? |
Credo che occorra impegnarsi per la formazione dei dirigenti attuali, dei soci e di chi esprime il desiderio di impegnarsi in progetti di politica sociale per riprendere a parlare , (anche con il vicino) , proporre idee e soluzioni per vivere in pienezza la nostra vita e quella della realtà sociale.
Credo che occorra impegnarsi per la formazione dei dirigenti attuali, dei soci e di chi esprime il desiderio di impegnarsi in progetti di politica sociale per riprendere a parlare , (anche con il vicino) , proporre idee e soluzioni per vivere in pienezza la nostra vita e quella della realtà sociale. |
c/o Centro Sociale Via Calabria, 12. 31100 TREVISO - Tel. e Fax 0422/261976 E-mail: [email protected]
IBAN: IT31 R 02008 12014 000079167505 - Part. IVA e Cod Fisc 06300264 - Reg. Trib. di Treviso n. 2127 del 1-3-84
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